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Era il pomeriggio del 29 aprile 1945, quando i partigiani furono  informati che una colonna di tedeschi in ritirata, proveniente da Spilimbergo, si dirigeva verso la Carnia. La colonna fu attaccata in più punti. In quella giornata, sulla strada che da LivornoCarpacco porta a Villanova di San Daniele, morì il comandante del Btg Gemona, l'osovano “Livorno” (Giuseppe De Monte). La colonna tedesca, come si è saputo in seguito, era comandata dal capitano delle SS Niemann ed era composta da un gran numero di sbandati, fascisti, SS Alto-Atesine e anche cosacchi. I tedeschi furono costretti a fare dietrofront.  Alla memoria di "Livorno" venne concessa la medaglia d'oro al valor militare, con una motivazione ove veniva  descritto lo svolgersi dell'azione: "uscito dall'agguato ed immobilizzata, con una bomba a mano, un'autoblinda che apriva la marcia della colonna avversaria, si gettava in avanti, col mitra spianato, chiedendo ad altissima voce la resa. Falciato da una mitragliatrice, immolava, in questo audace tentativo, la sua nobile vita". In realtà, come è stato efficacemente ricostruito dal partigiano Ermes Brezzaro, "Livorno" venne falciato dai mitragliatori dei tedeschi che si erano impadroniti di un'autocorriera partigiana e che avanzavano, appunto per trarre in inganno le forze della resistenza, in avanscoperta a protezione della imponente colonna  del capitano Niemann. Sul luogo dello scontro un cippo ricorda il sacrificio di "Livorno".