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Il giorno 21 luglio una banda numerosa di sicari repubblichini, si diceva in parte alto atesini, forse qualcuno anche delle nostre zone ( tre erano di Paluzza, uno di questi fu riconosciuto in giorno prima nella malga Ludin sita tra le malghe di Meledis ad alt e Pramosioo), criminali vari addestrati alla lotta antipartigiana al soldo del comando tedesco della S.S. travestiti da partigiani  (…) arrivarono in malga Promosio, qui radunarono: pastori, operai, fra i quali alcuni ragazzi dai 14 ai 18 anni; due donne che si trovavano lassù per ritirare il formaggio prodotto dai loro animali, complessivamente erano 16 persone che vennero barbaramente trucidate a colpi di armi da fuoco micidiali. Fra questi poveri martiri innocenti: sei erano di Timau, due anziani e quattro giovani di età inferiore ai 18 anni; di Paluzza in 5, tre uomini fra i quali il proprietario delle malghe e due donne; 2 erano di Zovello; 2 di Cleulis e 1 di Priola. Superstiti di questa immane tragedia furono in due; un ragazzo e un anziano di Timau che a quell’ora erano ancora fuori al pascolo con le capre, al loro rientro trovarono le mucche incustodite sciolte che gironzolavano per il “tamar” e la porta della casera chiusa. Quando aprirono la porta ai loro occhi increduli si presentò la terribile ed agghiacciante realtà, in un mare di sangue giacevano ormai privi di vita i corpi martoriati di questi poveri innocenti esseri umani. (G. Ebner) Nel 1946, di fronte alla casera, su commissione della fa–miglia Brunetti (proprietari della malga), venne costru–ita una chiesetta in pietra a ricordo delle vittime di Promosio sul cui frontespizio vi  era  un  piccolo campanile ove  era cu–stodita una campanella. Essa venne inaugurata il 21 luglio 1946, nel primo anniversario dell'eccidio. Nel–la primavera del 1978, una valanga distrusse la chieset–ta; qualche mese più tardi, con lo scioglimento del–le nevi, più a valle, la Guar–dia Forestale, ritrovò  e recuperò la cam–panella . Nel 1979, l'Azien–da Regionale delle Foreste, proprietaria di malga Promo–sio, fece nuovamente ricostrui–re una cappella in luogo più sicuro, dietro la casera e, sul tetto  fu nuovamente riˇcollocata la campanella. L'attuale cappella si presenˇta interamente in pietra. Soˇpra l'ingresso vi è la scritta "Signore perdona i fratelli che hanno ucciso i fratelli", all'inˇterno è stato posto un altare in pietra, sovrastato da  un crocifisso in legno; sulla parete destra una lapide  reca incisi i nomi delle vittime dell'eccidio.