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Il diario della Brigata Garibaldi così descrive l'azione del 15 luglio 1944 nella quale, durante l'attacco a una colonna tedesca, rimasero uccisi il comandante partigiano "Arturo" (Aulo Magrini) e altri due compagni:

"Ponte di Noiaris. Viene segnalata un'autocolonna nemica, in forza di circa 150 uomini, armata di numerose armi automatiche e mitragliere piazzate sui camion, con probabile obiettivo Paluzza o Comeglians attraverso la Valcalda. Un distaccamento del Btg. Carnia si mette in postazione di fronte a Zovello. Resa inutile l'attesa perché la colonna si è avviata verso Timau, essendo precedentemente stata fatta saltare la strada e sapendo che detta colonna avrebbe dovuto far ritorno a Tolmezzo, il distaccamento si sposta in località Ponte di Noiaris. La colonna, dopo essersi fermata a Timau, lungo il ritorno viene attaccata da una pattuglia di un distaccamento del Btg. Carnia operante in zona. In questo primo attacco il nemico riporta quattro morti e vari feriti. Giunta la colonna in località Ponte di Noiaris, viene nuovamente fatta segno a lanci di bombe a mano e raffiche di mitra; la reazione nemica, violentissima, costringe il reparto a ripiegare. Il Comandante del Battaglione, dott. Aulo Magrini "Medico dei Poveri", effettua un contrattacco nel quale lascia la vita. Nel combattimento cade pure il compagno Cuso e Vito Riolino. A questo attacco partecipano pure alcuni partigiani dell'Osoppo. Proseguendo verso Tolmezzo la colonna tedesca viene ancora attaccata nei pressi della galleria di Zuglio da una esigua pattuglia del Btg. Carnia. Al suo rientro a Tolmezzo tre quarti degli effettivi erano posti fuori combattimento, molti i caduti ed i feriti gravi. Nessun tedesco rientrò illeso". Le circostanze e le dinamiche dell'azione sono, da anni, oggetto di dibattito e discussione molto spesso demagogica. Un monumento, ai lati della strada, ricorda le vittime dell'episodio