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Cittadinanza onoraria di Ampezzo a Romano Marchetti.
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Consegna della cittadinanza onoraria del comune di Ampezzo a Romano Marchetti
Romano Marchetti, nato nel 1913, libero pensatore della Carnia, è stato tra gli artefici della costituzione della zona libera della Carnia nel 1944 e tra i costituienti della Repubblica civile di Ampezzo, un'isola di libertà in territorio occupato dai nazisti. La Repubblica legiferò in termini di democrazia, riconobbe il voto alle donne quali capifamiglia, abolì la pena di morte, elaborò un sistema fiscale che colpiva solo i grandi redditi di capitale, ecc... PArte di questi principi sanciti ad Ampezzo, troveranno poi degna collocazione nel dettato costituzinale della Repubblica italiana.
Romano Marchetti è stato uno degli artefici della costituzione della Repubblica di Ampezzo 1944, classe 1913 ancora oggi, settembre 2009, rappresenta l'idea del mov. di Liberazione. Le sue considerazioni sono per noi motivo di riflessione per comprendere dove l'idea del mov. di Liberazione è stata tradita dalle burocrazie instauratesi dopo la stessa. Una riflessione sul senso attuale della Repubblica Carnica del 1944 LA GIUNTA CIVILE di GOVERNO della REPUBBLICA DEMOCRATICA della ZONA LIBERA nelle PREALPI ed ALPI CARNICHE in AMPEZZO nel settembre - ottobre ‘44 Lasciando perdere i dubbi su di un futuro non troppo lontano in cui l’intera umanità si troverà rinserrata in metropoli grattacielistiche di almeno 5 milioni di abitanti, si deve però osservare che tuttora , per ciò che riguarda lo scheletro dello Stato italiano, l’impianto napoleonico è rimasto; son rimaste le troppo vaste province in esso con periferie di tutti analfabeti, allora,ottima carne da cannone per i suoi fini. Cosippure Udine che anche oggi dopo la perdita del pordenonese è rimasta fra le più estese d’Italia (c.ca km. 5.200) , quindi con periferie emarginatissime ad oltre km.100 se si traduce in distanza orizzontale dislivelli e perdita di quota e si aggiungano ai km. 94 di quella di Forni di Sopra. E’ prevista l’abolizione di esse per diverse grandi città e si è chiacchierato della loro abolizione dappertutto ma la moralità corrente lo fa dubitare. Non mi sembra che possano essere i Comuni a correre un tale –in tal caso vero e proprio- pericolo e le loro libere associazioni ; se questo dovesse malauguratamente succedere quanto segue rappresenta uno spunto di riflessione contro tale non senso. Ritengo che la Repubblica di Ampezzo nel 1944 e le sue esperienze vadano studiate e ristudiate;in proposito , quanto all’aspetto giuridico, ritengo prezioso quanto dice l’avv.Franceschinis nel video, che riguarda pure Nino Del Bianco e me, “Carnia 1944. La Repubblica di Ampezzo”a cura di Dino ARIIS. Qui tratterò poi del grave disinteresse, bruto disinteresse riguardante i giovani di tutto il mandamento di Ampezzo. Annoto che circa detta Repubblica io,a mio modo, darò all’evento una veste un po’ più rifinita e precisa di quelle che ebbe dall’aspetto piuttosto confuso ed a macchia di leopardo ; ma non credo che qualcuno mi possa accusare di scorribanda.